domenica 31 ottobre 2010

Indigo






I thought I had to go back to Stockholm once. I thought I lost something there, last year, and because of that I had to come back there and look for it. However that little piece of my heart that I've been missing for exactly 365 days didn't show up. Or at least it's still there in the club Tresixti, where I couldn't had the chance to enter due to Francesco's alcoholic status.
But it doesn't matter. Yet that city doesn't fit me. I realize myself that maybe it will be once, but not now.
I'm getting closer anyway. In fact I'm used to the wheather, my english is more fluent and I'm starting to cover cultural gaps. Also girls seem to be easier, to say it in a material way. But still something is strange and the environment isn't proper so far.


Even if the police doensn't like us peeing in the phone cabin and bouncers hate Francesco, drinks are crazy expensive and clubs close too early, old men in the street think of life and other philosofical issues, the italian barman at the pub gives you discounts while mature ladies are flirting with you, I still can't realize what's wrong and strange.

But when I took that picture of me, standing on that small port I was standing one year ago, I realized that, sooner or later, I'll feel that city closer to me because I know and I've always knew that there's something there that owns that little piece of my heart I've lost 365 days ago.




venerdì 29 ottobre 2010

I work and I'm thinking of you
I come back home and I'm thinking of you
I call her and I'm thinking of you

How are you? and I'm thinking of you
Where are we going? and I'm thinking of you
I smile to her, eyes down, and I'm thinking of you...

I don't know who are you with
I don't know what are you doing
But I'm sure of what you are thinking about

The city is too big
For two people like us
That they ain't hoping, but they are looking for each other...

Sorry it's late, but I'm thinking of you
I accompany you home, but I'm thinking of you
I wasn't fun but I'm thinking of you

I'm in the dark thinking of you
I close my eyes thinking of you
Just don't sleep and I'm thinking of you...





a parte che saremmo potuti andare al BJ, eh?

sabato 23 ottobre 2010

Den (guest): don't you want somebody to love

24 ottobre 2010, la grande ondata di pazzia svedese! Strani ricordi in questa notte passata a Uppsala...Mi trovavo in un locale chiamato Bj, madre di Dio eccomi qui! Ero chiaramente vittima dell'esplosione dell'euforia nordica. All'inizio decisi solo di bere metà del mio vodka lemon, ma decisi di versare l'altra metà sul mio iphone, quando una persona nel bagno mi chiese cosa stessi facendo e incominciò a leccare il mio iphone. In quel momento un classico pinguino svedese entra nel bagno: ci guarda esterrefatto! Con un po di fortuna la sua vita sarà rovinata per sempre, pensando che proprio dietro a una porta del suo locale preferito, persone scamiciate provano sballi incredibili con cose che lui non conoscerà mai...Sono passati 50 min, sembra una vita, quel genere di apice che non tornerà mai più. Uppsala nel 2010 era un posto speciale e un momento speciale di cui fare parte, ma nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole, musica, ricordi poteva toccare la consapevolezza di essere stato là, vivo, in quell'angolo di tempo e di mondo; qualunque cosa significasse! C'era follia in ogni direzione ad ogni ora, potevi sprizzare scintille dovunque. C'era una fantastica e universale sensazione che qualunque cosa facessimo fosse giusta, che stessimo vincendo, e quello credo era il nostro appiglio, quel senso di inevitabile vittoria sulle forze del vecchio e del male, non in senso violento o cattivo, non ne avevamo bisogno. La nostra energia avrebbe semplicemente prevalso. Avevamo tutto lo slancio, cavalcavamo la cresta di una altissima e meravigliosa onda, e ora meno di 1 ora dopo, potevi andare una su ripida collina svedese e guardare a ovest e, con il tipo giusto di occhi, potevi quasi vedere il segno dell'acqua alta. Quel punto dove l'onda infine si è infranta e alla fine è tornata indietro! Indimenticabili ricordi in queste notti a uppsala.....

venerdì 22 ottobre 2010

Johanna

L'amicizia, vera, è quella che conta. Si invitano ragazze facili a cena per relativamente pragmatici motivi, si beve jagermaister e si flirta con la ragazza tedesca della porta accanto, si balla Paolo Nutini alle quattro di notte, in camera, con la spagnola di turno, ma alla fine si va a letto sempre soddisfatti.
Voglio dire: non sono i giochi della bottiglia che fan la differenza. Non è neanche il modo sensuale di come una tedesca ti prende per mano e ti fa sentire suo. Non è neanche la vicinanza culturale con Barcellona, che per poche decine di minuti ti estranea dal Nord Europa.
Se è per questo non è neanche il ragazzo belga fuori dalla tua porta, completamente nudo, che ti implora di aprirgli, perchè il suo ''compagno'' l'ha cacciato fuori.
Non so cos'è. Dico solo che molto spesso gli amici sono tutto.
Che dico spesso?! Sempre!

sabato 9 ottobre 2010

Sara


Sara, te lo dico francamente: non puoi parlarmi per mezz'ora ad un centimetro dalla mia bocca se poi, quando, guardandoti fissa in quegli stupendi occhi azzurri, ti chiedo sensualmente di baciarmi, dici che convivi col tuo ragazzo.
Voi ragazze svedesi avete un problema. Il problema che hanno tutte le ragazze all'estero. Volete provare il brivido di essere corteggiate da un ragazzo italiano (che poi, cosa c'è di speciale?!); di sentirvi uniche, romantiche, sexy, per una sera; al massimo un bacio e poi?
Ostinate a dire che sono gli italiani che fanno soffrire, però poi, quando un italiano torna a casa la notte non pensa alla pettinatura che Cesar ha improvvisato su di voi, alle gare di limoni tra ubriachi (resta da vedere che Francesco sia il vincitore...) o ai tentativi di bruciare arbusti secchi per la strada verso casa. Quando un italiano torna a casa pensa ai tuoi occhi color oceano e ai tuoi capelli morbidi. O alla tua voce che dice: ''non ci vedremo mai più''.

venerdì 8 ottobre 2010

Josephine

Lo so, è un nome strano. Tanto strano quanto è impossibile innamorarsi due volte dello stesso nome nel giro di un'ora.
Ovviamente non mi ricordo i dettagli di nessuna delle due ragazze dato che sono piuttosto ubriaco, ma, in fondo, l'obiettivo di questo blog è proprio raccontare le mie esperienze da ebbro, quando torno a casa la notte.


In questo post potrei raccontarvi di tutto: di come ho rischiato la galera, dopo un lungo interrogatorio, per ''non'' aver gettato una bicicletta nel fiume; di come ho scoperto che la ragazza con cui ci stavo provando per mezz'ora aveva solo diciotto anni o la cena italiana organizzata dal mio amico Francesco non ha fatto altro che eccitare i commensali a causa dell'eccesso di peperoncino.
Dettagli...

Tutto sommato Josephine#1 era molto bella. Con lei non serviva la ''gag'' del mezzo francese-mezzo italiano con origini spagnole.
Lei amava gli italiani, come tutti qua. Solo che li amava fino alle tre di notte (quando il locale chiude e tutti tornano alla vita pudica di sempre), come tutti qua.